Avete presente il Calcio Mercato? Ecco, così come nel calcio, anche nell'aviazione ormai non ci sono quasi più le "bandiere".
I piloti di linea, praticamente costretti da contratti di 6 mesi, 4 mesi o anche di 1 mese (!), cambiano compagnia aerea molto spesso.
Un contratto a tempo indeterminato ormai è raro (soprattutto in italia) e, a causa della (presunta) crisi globale, le piccole compagnie spesso chiudono e i piloti (così come gli altri dipendenti) sono costretti a migrare altrove. Se si è "fortunati" e si rimane a casa ai primi dell'anno, si può trovare qualche offerta di lavoro in breve tempo poiché le selezioni e i colloqui avvengono entro la primavera per far fronte all'aumento dell'attività di volo estiva. Questo porta a contratti che vanno dai 3-4-5-6 mesi.
Se poi va bene, e la compagnia è importante, si riesce ad avere un prolungamento di altri 6 mesi o di 1 anno e, nei casi migliori, un contratto indeterminato.
Come sapete, il nostro lavoro richiede esperienza, pratica, preparazione e aggiornamenti costanti; questo tipo di contratti e di tendenza del mercato non può che far diminuire il "livello qualitativo" del pilota, il quale si vede costretto spesso a lunghi periodi di inattività forzata, i quali di conseguenza portano a grosse preoccupazioni personali (problemi economici, familiari ecc.) e a una diminuzione di praticità e abilità che, sommato il tutto, inficiano profondamente la sicurezza del volo.
Inoltre, se pensiamo che in questo periodo storico c'é un'enorme domanda di piloti (sia esperti sia appena usciti dalle scuole) a fronte di una offerta scarsa di posti di lavoro dovuta al ridimensionamento delle compagnie aeree, le possibilità di riuscire a "girare" la propria professionalità ad un'altra compagnia al termine del contratto diminuiscono drasticamente.
Quando compili un Application Form o invii il tuo CV via email per fare domanda di lavoro, hai in genere una sensazione di speranza, di positività che ti assale; cominci ad immaginare la tua vita nella nuova base, nuove destinazioni, nuove procedure operative ecc. Poi il tempo passa, e ti accorgi che la tua casella di posta elettronica non riceve quello che vorresti ricevere. Il tuo cellulare, impostato rigorosamente per notificare l'arrivo di nuove email, non vibra e non suona. Vorresti vedere in alto a sinistra l'icona della busta da lettere che annuncia l'arrivo di un messaggio ma le poche volte lo vedi finisce per essere pubblicità o l'aggiornamento con gli ultimi annunci di lavoro di qualche sito di "aviation jobs" al quale ti sei iscritto per non perderti le ultime opportunità...
Fortunatamente, per il momento, non sono in una posizione precaria, ma visto gli sviluppi degli ultimi anni, non è una possibilità così remota se le cose continuassero a peggiorare anche nella compagnia per cui lavoro.
Un grande in bocca al lupo a chi sta per iniziare questo percorso professionale e di vita, e a chi c'é già dentro da un po e ne ha viste (e vedrà) di tutti i colori...
I piloti di linea, praticamente costretti da contratti di 6 mesi, 4 mesi o anche di 1 mese (!), cambiano compagnia aerea molto spesso.
Un contratto a tempo indeterminato ormai è raro (soprattutto in italia) e, a causa della (presunta) crisi globale, le piccole compagnie spesso chiudono e i piloti (così come gli altri dipendenti) sono costretti a migrare altrove. Se si è "fortunati" e si rimane a casa ai primi dell'anno, si può trovare qualche offerta di lavoro in breve tempo poiché le selezioni e i colloqui avvengono entro la primavera per far fronte all'aumento dell'attività di volo estiva. Questo porta a contratti che vanno dai 3-4-5-6 mesi.
Se poi va bene, e la compagnia è importante, si riesce ad avere un prolungamento di altri 6 mesi o di 1 anno e, nei casi migliori, un contratto indeterminato.
Come sapete, il nostro lavoro richiede esperienza, pratica, preparazione e aggiornamenti costanti; questo tipo di contratti e di tendenza del mercato non può che far diminuire il "livello qualitativo" del pilota, il quale si vede costretto spesso a lunghi periodi di inattività forzata, i quali di conseguenza portano a grosse preoccupazioni personali (problemi economici, familiari ecc.) e a una diminuzione di praticità e abilità che, sommato il tutto, inficiano profondamente la sicurezza del volo.
Inoltre, se pensiamo che in questo periodo storico c'é un'enorme domanda di piloti (sia esperti sia appena usciti dalle scuole) a fronte di una offerta scarsa di posti di lavoro dovuta al ridimensionamento delle compagnie aeree, le possibilità di riuscire a "girare" la propria professionalità ad un'altra compagnia al termine del contratto diminuiscono drasticamente.
Quando compili un Application Form o invii il tuo CV via email per fare domanda di lavoro, hai in genere una sensazione di speranza, di positività che ti assale; cominci ad immaginare la tua vita nella nuova base, nuove destinazioni, nuove procedure operative ecc. Poi il tempo passa, e ti accorgi che la tua casella di posta elettronica non riceve quello che vorresti ricevere. Il tuo cellulare, impostato rigorosamente per notificare l'arrivo di nuove email, non vibra e non suona. Vorresti vedere in alto a sinistra l'icona della busta da lettere che annuncia l'arrivo di un messaggio ma le poche volte lo vedi finisce per essere pubblicità o l'aggiornamento con gli ultimi annunci di lavoro di qualche sito di "aviation jobs" al quale ti sei iscritto per non perderti le ultime opportunità...
Fortunatamente, per il momento, non sono in una posizione precaria, ma visto gli sviluppi degli ultimi anni, non è una possibilità così remota se le cose continuassero a peggiorare anche nella compagnia per cui lavoro.
Un grande in bocca al lupo a chi sta per iniziare questo percorso professionale e di vita, e a chi c'é già dentro da un po e ne ha viste (e vedrà) di tutti i colori...