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Commuting

21/8/2014

3 Comments

 
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Una volta, quando l'aviazione era qualcosa di più del solo fascino di volare, i piloti e le famiglie abitavano praticamente tutti nella città o nei dintorni della base assegnata; in Italia praticamente Roma e Milano.
Negli ultimi anni moltissimi han dovuto lasciare non solo la città dove vivevano ma anche il proprio Paese per cercare lavoro. Il pendolarismo quindi, detto "commuting" in inglese, è diventato di moda e alcune compagnie asiatiche propongono contratti che garantiscono un certo numero di giorni liberi per pendolare.
Per molte altre compagnie invece sei una pedina, se non servi più in una base vieni spostato in un'altra, con un certo preavviso...che però non è mai abbastanza per fare le cose comodamente. Capita anche in altri settori, lo so, basta vedere i direttori delle Banche. Però una Compagnia Aerea è una società che fa trasporti, chi meglio di lei può fornire, tramite accordi, delle agevolazioni sui biglietti o assegnare a un certo dipendente il turno (se operato dalla compagnia) con la sosta proprio nella sua città?
Invece nulla, in Italia sono pochissime quelle che concedono il "lusso" dei Biglietti scontati e praticamente nessuna riesce mai a costruire una serie di turni in quel modo.
La compagnia per cui lavoro non ha tante basi, sono solo 2 e una ormai è dedicata solo al Lungo Raggio. Ero basato lì una volta ma poi spostarono il mio settore (Corto-Medio Raggio) nella base principale e dovetti trasferirmi. Poco male per me, visto che sarei stato lontano comunque.
Ogni tanto però anche io torno a casa ma solo per circa 3-4 giorni al mese, sia perché i turni non sono molto agevolati per fare di più e sia perché, appunto, non ho alcuno sconto sui biglietti delle altre compagnie, sono un normalissimo passeggero pagante. Non avendo famiglia tutto sommato va bene così, mentre i miei colleghi a volte hanno delle facce che dicono tutto...

Ieri avevo un turno che prevedeva la Riserva (Standby) fino alle 19 di sera mentre alle 2130 circa avevo il volo per tornare a casa. La sera prima l'Ufficio Turni mi chiama per dirmi che la Riserva era attivata ma per fortuna le due tratte su Cefalonia finivano alle 19. In questo caso mi porto il trolley già pronto, in caso di ritardi, per non passare da casa e in aeroporto prendere direttamente il volo per casa.
Ci hanno provato da Eurocontrol a farmi fare tardi, assegnandoci degli Slot a causa dei parcheggi limitati dell'aeroporto greco ma nonostante tutto alle 1930 ero seduto davanti alla vetrata del Terminal 1 di Fiumicino in attesa del mio volo.

Con il Commuting estremo però non si scherza. La fatica è sempre in agguato e purtroppo è stata una delle concause di alcuni gravissimi incidenti, basta ricordare il volo Colgan Air 3407...

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3 Comments
luca
26/8/2014 06:54:57 am

"Beh sicuramente non è facile la vita da pendolare dell'aria, io stesso ho coltivato per anni il sogno di diventare aavv ma non sono mai riuscito a coniugare la vita matrimoniale con la possibilità di dovermi trasferire.........ma, curiosità, quando voi piloti prendete un volo da passeggero, non vi sentite un po' "fuori posto" a stare dietro? eh eh eh. Alla prossima, ti leggo sempre molto volentieri...ciao Luca"

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The Night Flier link
26/8/2014 08:36:17 pm

Grazie Luca ;)

Forse è perché ormai lo faccio da tanto o forse perché prendevo una marea di aerei anche prima di fare il pilota, alla fine non ho mai sentito la "differenza". Diciamo che se ti metti a pensare ai colleghi davanti ogni tanto ci scappa un "ora staranno facendo questo..." ma dopo anni che lo fai anche te, una volta che ti siedi dietro devi proprio andarlo a cercare questo pensiero!
Mi godo il volo, le mie playlist di musica e un libro ogni tanto :)

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Daniele link
4/10/2014 05:49:22 pm

Ciao. Non facile e poco motivante a volte. La vita del pilota ed il lavoro che fa non sono sempre come la gente se lo immagina. Ti seguirò ora che ho scoperto il tuo blog, ma vorrei farti conoscere anche il mio che in qualche modo tratta gli stessi argomenti... www.aviationcoaching.com. Immagina quanti passeggeri vogliono sapere cosa succede in cabina e quanto è "storpiata" la visione che hanno del tuo lavoro.

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